L’ingresso è gratuito, previa prenotazione al link qui sopra.
Solidaria porta a Lendinara una conferenza per discutere e approfondire il tema del ritiro sociale nei giovani
“Hikikomori” è un termine giapponese che significa “stare in disparte” ed è entrato nell’uso comune per indicare chi decide di ritirarsi in modo più o meno consapevole dalla vita sociale per lunghi periodi, alle volte anche anni. Rinchiusi nella propria abitazione, questi soggetti evitano ogni tipo di contatto diretto con il mondo esterno, isolamento che finisce spesso e volentieri per toccare anche la sfera familiare.
Il fenomeno, esploso durante e dopo la pandemia da Coronavirus, mostra ripercussioni che si osservano anche ai giorni nostri.
«Alla base di questa condizione – spiega lo psicologo Marco Crepaldi, fondatore dell’associazione Hikikomori Italia – c’è un disagio adattivo sociale. I giovani, che sperimentano una forte ansia sociale, faticano a relazionarsi con i coetanei e ad adattarsi alla società. Sono spesso ragazzi molto intelligenti, con un elevato QI, ma di carattere molto introverso e introspettivo, sensibili e inibiti socialmente, convinti di stare meglio da soli, lontani da tutti». Crepaldi sarà il protagonista di un importante incontro dedicato al tema, in programma venerdì 13 settembre dalle ore 20 al Teatro Ballarin a Lendinara.
Psicologo e formatore esperto di hikikomori, Crepaldi è psicologo sociale, presidente nonché fondatore del progetto “Hikikomori Italia”, nato nel 2013 e co-fondatore delle associazioni “Hikikomori Italia” e “Hikikomori Italia Genitori”. Autore del saggio “Hikikomori. I giovani che non escono di casa“, per l’associazione Hikikomori Italia si occupa principalmente della sensibilizzazione, della formazione, della ricerca e del rapporto con i media.
A seguire, la compagnia Fabula Saltica porterà sul palco lo spettacolo di danza contemporanea “Spegnere la luce”.